Grazie alla capacità di indirizzare con precisione i geni e le proteine, gli oligonucleotidi terapeutici hanno un enorme potenziale nella lotta contro alcune delle malattie più difficili del nostro tempo, presentando nuove strade per raggiungere obiettivi precedentemente difficili. A differenza delle terapie convenzionali, queste brevi sequenze di DNA o RNA sintetizzate chimicamente possono legarsi con elevata specificità a sequenze complementari nell’mRNA o nelle proteine all’interno delle cellule bersaglio per modulare l’espressione genica o impedire la funzione delle proteine attraverso processi quali l’interferenza dell’RNA, la degradazione mediata da ribonucleasi, la regolazione dello splicing, l’inibizione degli RNA non codificanti, l’attivazione genica e l’editing programmato del genoma. Mentre le proprietà di modulazione dell’espressione genica e proteica degli oligonucleotidi sono state identificate all’inizio degli anni ’70, nell’ultimo decennio si è assistito a un’enorme ondata di interesse e impulso per gli oligonucleotidi terapeutici. I notevoli progressi nella chimica degli acidi nucleici e nella biologia cellulare hanno contribuito a perfezionare la progettazione e l’ottimizzazione delle terapie con oligonucleotidi e i loro meccanismi di somministrazione. Attualmente esistono 23 terapie a base di oligonucleotidi approvate negli Stati Uniti e numerose altre sono in fase di studio preclinico, con prospettive promettenti per un ulteriore sviluppo.
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